Decreto Rilancio: sconti fiscali fino al 110% per ristrutturare casa. In attesa delle linee guida.

Sono giorni frenetici per il settore edile in attesa delle linee guida per il tanto atteso Decreto Rilancio ed Ecobonus 110%.

Il Decreto Rilancio tra i suoi molti obiettivi si pone anche quello di far ripartire il settore cruciale dell’edilizia, nel nome di una crescita sostenibile che si offra quale volano per l’economia. I cittadini potranno effettuare un restyling della propria abitazione beneficiando di interessanti sgravi fiscali ristrutturazioni.

Sono infatti previsti degli incentivi per quanto riguarda: fotovoltaico, efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico dell’abitazione, posizionamento di colonnine per la ricarica di auto elettriche. Viene previsto un ecobonus al 110% che consentirà – a costo zero – di progettare e realizzare i lavori necessari a migliorare la classe energetica della casa, così come quelli per l’isolamento termico green e il fotovoltaico.

Gli interventi soggetti a detrazione sono anche quelli che riguardano la riduzione del rischio sismico, i quali rientrano nel sismabonus. E’ anche possibile usufruire del bonus facciate nel caso in cui questo intervento si leghi a un altro ad alta efficienza energetica.

Occorre dimostrare il miglioramento di due classi energetiche

I committenti riceveranno indietro l’intera cifra investita e il bonus sarà erogato come detrazione fiscale, suddiviso in 5 quote di importo identico (oltre a un bonus aggiuntivo). Per accedere a queste facilitazioni, occorre che siano rispettati determinati requisiti.

Ad esempio, relativamente all’edificio oggetto di ristrutturazioni dovrà essere realizzato il miglioramento di almeno due classi energetiche. E, nel caso in cui ciò non sia possibile, si dovrà comunque raggiungere la classe energetica più alta. Sarà un Ape, ovvero un attestato di prestazione energetica, a certificare l’avvenuto miglioramento.

Inoltre, sarà interessante sottolineare che coloro che decideranno di realizzare i lavori potranno anche cedere il credito alle banche oppure all’impresa incaricata del lavoro. In questo secondo caso, lo sconto verrà inserito direttamente nella fattura.

Quali sono i lavori che è possibile fare a costo zero

La validità della detrazione fiscale al 110% riguarda tutti quei lavori effettuati tra l’1 luglio del 2020 e il 31 dicembre del 2022. L’aliquota del 110 per cento vale per una serie di interventi – come detto – in ambito di efficientamento energetico, miglioramento sismico, fotovoltaico e colonnine elettriche.

Se l’intenzione ad esempio è installare degli impianti fotovoltaici ad energia solare, collegati alla rete elettrica, la spesa massima viene indicata in 48mila euro. La detrazione relativa all’installazione di colonnine di ricarica auto elettriche varrà al 110% solo in abbinamento ad altri lavori contemplati dall’ecobonus.

Per quanto riguarda un intervento green per eccellenza come quello dell’isolamento tramite cappotto termico– che migliora la qualità dell’aria e aumenta il valore dell’immobile – la detrazione vale per spese entro il limite dei 60mila euro.

Anche i sistemi di climatizzazione rientrano tra i lavori relativi alle parti comuni degli edifici: la loro sostituzione con impianti centralizzati rientra nel bonus, con un limite di spesa che si attesta sui 30mila euro. Per quanto riguarda le spese per la riduzione del rischio sismico e la messa in sicurezza degli edifici, la detrazione fiscale si rivolge anche ad esse: dovrà comunque essere stipulata una polizza ad hoc che vada a coprire i rischi di eventi calamitosi. Si potrà usufruire del sismabonus nelle zone sismiche di categoria 1, 2 e pure in area 3 (a medio rischio sismico).

 

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